Brano: [...] di Tarcento. L'ormai imminente Liberazione fu però funestata da un tragico episodio.
Il 28.4.1945 tutti i cosacchi collaborazionisti accantonati a Molinis si erano arresi e i partigiani della “Garibaldi”, della “Osoppo” e delle formazioni slovene si erano attestati intorno a Tarcento, occupando l'area collinare di Sedilis e le alture di Billerio, all'incrocio della strada TarcentoPontebbana, preparandosi all'azione definitiva. A questo punto il comandante della T Brigata “Osoppo” (il tenente Romano Zoffo) già comandante della 6a, « nell'intendimento di evitare spargimento di sangue ingaggiò trattative con il Comando del presidio cosacco. Si presentò al distaccamento della Bovoletta che pareva disposto ad arrendersi ». Era con lui il partigiano Virgilio Treppo di Sedilis e i due furono condotti al Comando nemico insediato a Villa Orter (sulla strada per Borgo Villin di Sedilis). Era il mattino del 29 aprile e a Villa Orter si trovarono, come prigionieri e ostaggi, altri 10 partigiani che i tedeschi, dopo aver vilmente seviziato, uccisero in spregio a ogni norma del diritto internazionale, insieme ai due presentatisi per parlamentare. I corpi delle 12 vittime furono rinvenuti, orribilmente sfigurati,[...]
[...]. Fu l'ennesima e inutile strage, ma non l'ultima, che segnò il Friuli all'alba della Liberazione.
Il 30 aprile la città di Tarcento fu presa d’assalto. Parteciparono a questa battaglia gli osovani, i garibaldini e gli sloveni. Il 3 maggio l’intera zona fu liberata, nonostante la violenta e persistente reazione nemica, protrattasi specificatamente nel settore NordOvest della periferia quale azione di copertura al ripiegamento. Venne catturato il Comando della T.O.D.T. e la relazione della 3a Divisione “Osoppo” dichiarerà le seguenti cifre: 150 prigionieri e 55 morti nemici, 5 morti e 4 feriti partigiani.
Il C.L.N. comunale
Dopo la liberazione la città fu amministrata, fino all’arrivo degli Alleati, dal C.L.N.. Questo si era costituito nella primavera del 1944 ed era composto da « diversi membri, rappresentanti varie idee politiche ».
Durante la clandestinità si era riunito nell’Asilo e talvolta nella Canonica, con frequenza mensile, ma in realtà aveva funzionato ininterrottamente attraverso i contatti segreti e personali intercorsi fra i suoi vari membri.
L’opera del C.L.N. fu varia. Esso « in un primo tempo curò la raccolta di fondi per l’assistenza ai partigiani » e si adoperò « per la [...]
[...]volta nella Canonica, con frequenza mensile, ma in realtà aveva funzionato ininterrottamente attraverso i contatti segreti e personali intercorsi fra i suoi vari membri.
L’opera del C.L.N. fu varia. Esso « in un primo tempo curò la raccolta di fondi per l’assistenza ai partigiani » e si adoperò « per la segnalazione al movimento patriottico di elementi pericolosi, nonché dei movimene ti militari tedeschi ». Nei primi tempi/Jopo la Liberazione il C.L.N. ebbe anche il compito di liquidare l’imponente quantità di materiale abbandonato dal nemico.
Alla costituzione del C.L.N. di Tarcento avevano preso parte: l’avvocato Candolini per la D.C.; Giovanni Florit (Dedalo) per il P.C.I.; Nonino per il P. d’A.; G. Paroni, direttore del locale Ufficio Imposte, per il P.S.I.; don Celso Gloazzo (cui subentrarono Mario Pelizzo e Adelino Ferrari) per la D.C.. Facevano inoltre parte del Comitato Ermanno Zuiani, Luciano Nimis, Aligi Cossio, Guido Caufin e Pietro Francesco Gori.
Il C.L.N. tarcentino nominò pure la Commissione di epurazione che ebbe il compito di espleta[...]
[...]ndonato dal nemico.
Alla costituzione del C.L.N. di Tarcento avevano preso parte: l’avvocato Candolini per la D.C.; Giovanni Florit (Dedalo) per il P.C.I.; Nonino per il P. d’A.; G. Paroni, direttore del locale Ufficio Imposte, per il P.S.I.; don Celso Gloazzo (cui subentrarono Mario Pelizzo e Adelino Ferrari) per la D.C.. Facevano inoltre parte del Comitato Ermanno Zuiani, Luciano Nimis, Aligi Cossio, Guido Caufin e Pietro Francesco Gori.
Il C.L.N. tarcentino nominò pure la Commissione di epurazione che ebbe il compito di espletare una prima indagine, da inviare al Tribunale di Udine, sui prigionieri collaborazionisti e sui fascisti in genere. Di questa commissione fecero parte il pretore Boiti, il notaio A. Pividori (D.C.), M. Turrin (P.C.I.), L. Cois (P.S.I.) e, come segretario, R. Pilotto della “Garibaldi”.
I partigiani del territorio di Tarcento attivi nelle varie formazioni furono 221. Assai alto fu il contributo pagato dal comune alla lotta di liberazione. Come si può desumere dalla dichiarazione ufficiale del 20.12.1970 redatta dal sindaco Giuseppe Zanutti, dal settembre 1943 al maggio 1945 si ebbero le seguenti perdite:
— Volontari della libertà caduti in combattimento, fucilati, trucidati o deceduti per cause della guerriglia o in campi di concentramento nazisti: 71.
— Civili vittime della lotta resistenziale o morti in campi di concentramento nazisti: 33.
— Militari e civili deceduti per cause belliche varie: 31.
— Militari internati in campo di concentramento tedesco, di cui[...]
[...]15.
— Fabbricati completamente distrutti dai tedeschi o dai cosacchi in azioni di rappresaglia: abitazioni 105; rustici 88; fabbricati gravemente lesi 34; fabbricati meno
gravemente lesi 192; famiglie rimaste senza tetto 129; (per un totale di 556 persone).
Su deliberazione del Consiglio comunale, nella seduta straordinaria del 29.12.1970 venne chiesta la concessione di ricompensa al valor militare a favore del gonfalone del Comune, per il contributo alla lotta di Liberazione. La proposta non ebbe seguito favorevole e solo più tardi il Comune fu citato nella motivazione della concessione della Medaglia d’oro a Cividale per la “Zona libera” del Friuli Orientale. Tarcento è Comune socio d’onore dell'A.N.P.I..
Bibliografia: AA.VV., Antifascismo e Resistenza nel Tarcentino, a cura della sezione A.N.P.I. e del Centro Iniziative Culturali, Tarcento, aprile 1985; Archivio storico dell’A.N.P.I. di Udine, note varie; “Quaderni del Lombardo Veneto”, n. 22, 1985; Paolo Montina, Tarcento, la villa, i castelli, il Comune, Associazione friulana ricerche di Tarcento, Udine, maggio 1985; HorvathMayerhofer Cristina, L'amministrazione milit[...]
[...]tivazione della concessione della Medaglia d’oro a Cividale per la “Zona libera” del Friuli Orientale. Tarcento è Comune socio d’onore dell'A.N.P.I..
Bibliografia: AA.VV., Antifascismo e Resistenza nel Tarcentino, a cura della sezione A.N.P.I. e del Centro Iniziative Culturali, Tarcento, aprile 1985; Archivio storico dell’A.N.P.I. di Udine, note varie; “Quaderni del Lombardo Veneto”, n. 22, 1985; Paolo Montina, Tarcento, la villa, i castelli, il Comune, Associazione friulana ricerche di Tarcento, Udine, maggio 1985; HorvathMayerhofer Cristina, L'amministrazione militare austroungarica nei territori italiani occupati dall'ottobre 1917 al novembre 1918, Ist. Storia Risorgimento italiano, Comitato di Udine, Udine, 24.5.1985; Emilia Mirmina, Tarcento, genesi, sviluppo, destino di una città, Udine, 1978; Comunità Montana Valli del Torre, Genti e territorio delle Valli del Torre, Udine, 1985.
R.Pi.L.R.C.
Tarchi, Angelo
N. a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 5.2.1897; chimico.
Dopo aver aderito a Fasci rivoluzionari d’azione interven[...]